Tutti i brani dell’EP sono tenuti insieme da una sensazione malinconica. L’acqua, la pioggia, le lacrime sono la materia che la rappresenta. ULTRASOGNO, Racconta la fine di una relazione: Il Lui del brano ha fatto passare troppo tempo dando per scontato che la Lei rimanesse sempre li ad aspettarlo. Lei giustamente è “sparita tra la folla” e lo ha lasciato impotente, e come sempre succede Lui si rende conto troppo tardi di aver perso qualcuno di importante. Ora l’unica cosa che può fare è confrontarsi con “la solitudine” che ”fa più paura”, e mentre metabolizza la situazione, nei suoi brutti sogni riguarda in loop gli ultimi frame della sera in cui è rimasto davvero solo, questi sogni, vividi, gli lasciano addosso una sensazione di ansia reale. Il testo del brano di per se non ha alcun collegamento con la mia vita personale, è nato così da un esercizio di stile. Inizialmente non doveva far parte di PIOGGIA ULTRA, poi riascoltandolo mi sono reso conto che era più interessante di quanto pensassi. Non era tanto la storia di per se, ma i versi che, usciti di getto in una ventina di minuti, mi davano una sentore quasi surreale, e questo mi ha convinto. Mi ha convinto questo ed Enrico (@splend1do) che quando gli ho portato lo scheletro con drum, synth e voce reccata al cellulare è rimasto molto colpito, per lui andava inserita nell’EP. Per quanto riguarda la produzione, si parla sempre di un esercizio di stile, almeno inizialmente. Già da qualche tempo sono stato risucchiato nel vortice della UK garage e affini, inoltre avevo appena comprato il Model D della Beringher, e quel giorno tornato a casa lo stavo provando, volevo fare un intero brano solo con il Model, ho stampato tutti i sample di batteria e un synth, poi appunto ci ho scritto su. Di li a poco sono andato da Enri, appunto gli è piaciuto e abbiamo visto che c’era abbastanza spazio per dopare la strumentale e divertirci. Non ci sono regole quando produciamo io ed Enri, è una cosa che mi piace molto, tutto può diventare tutto in quella fucina. Abbiamo fatto uso smodato di un modulare ma anche del JP-8000. Un paio di cose che amo sono: il fatto che nella base c’è una chitarra ma ovviamente abbiamo fatto di tutto per distruggere quello che era in partenza e dargli un’altra anima, e che, come in altri pezzi abbiamo inserito una voce che canticchia in una non-lingua. Non ci sono degli artisti in particolare che mi hanno ispirato a scrivere questo brano. Nelle mie cuffiette in quel periodo sicuramente giravano Ross From Friends, Frank Ocean, Overmono e altri. Gli accordi iniziali mi ricordavano alla lontana un brano ambient di Aphex Twin.